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Innovazione

OFFICINA* 23 | ottobre- dicembre 2018

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“OFFICINA* 23 non parla di tecniche, ma di possibili tecnologie, non offre soluzioni, ma possibili scenari, e riporta il valore decisionale all’uomo, ridefinendo il significato stesso di produzione e della sua effettiva necessità. Se infatti l’innovazione deve prima di tutto ricercare il benessere collettivo, occorre riappropriarsi della propria dimensione umana e far si che questa trasformazione non resti strumentale ma divenga culturale”

Sommario

Tempo fa, la commessa di un negozio di elettrodomestici mi spiegava come un’applicazione sul telefono, collegata al mio possibile spazzolino elettrico, potesse segnalarmi la necessità di lavarmi i denti, quante volte al giorno, quando pulire le testine e cose simili. La seconda parte del discorso non la ricordo perché nella mia testa iniziava a farsi spazio il pensiero di mia madre che, anni prima, mi raccontava quanto i denti fossero preziosi, l’importanza di lavarli e, implicitamente, imparavo a riconoscere la necessità di rispondere a dei bisogni umani. Anche riconoscere un bisogno, è una capacità: saper rispondere in maniera appropriata è la sfida dell’innovazione.
Cercare nuove strategie di lavorazione, ridurre il pericolo e la fatica, migliorare la qualità e incrementare il benessere, sono da sempre gli obiettivi a cui l’uomo tende. Nel corso della storia le innovazioni, quindi processi intesi come portatori di novità, hanno trasformato la vita umana, globalizzando luoghi, informazioni e beni. Questa trasformazione non è necessariamente positiva, soprattutto se considerata in termini globali: infatti la disponibilità di risorse per alcuni, corrisponde a povertà per altri. Questa verità è ancora più critica nel momento in cui si considera la velocità con cui tali trasformazioni stanno oggi avvenendo, ridefinendo i confini entro il quale l’intelletto umano opera: gli strumenti a disposizione oggi permettono di costruire una nuova dimensione di dati e informazioni, di espandere l’intelligenza al punto di poterla riprodurre artificialmente e di renderla capace di apprendere. La materia viene ridefinita alla scala nanometrica e diventa essa stessa intelligente e capace di adattarsi, mentre i processi organizzativi e gestionali si interfacciano oggi con una estesa mole di dati e la competenza umana assume un nuovo valore, trasformando in maniera radicale il ruolo stesso del lavoro.
Un’innovazione fine a se stessa è un’anomalia, perché non ha una visione futura, è come una soluzione senza un problema (Carpo, The alphabet and the algorithm, The MIT Press, 2011). OFFICINA* 23 non parla di tecniche, ma di possibili tecnologie, non offre soluzioni, ma possibili scenari, e riporta il valore decisionale all’uomo, ridefinendo il significato stesso di produzione e della sua effettiva necessità. Se infatti l’innovazione deve prima di tutto ricercare il benessere collettivo, occorre riappropriarsi della propria dimensione umana e far si che questa trasformazione non resti strumentale ma divenga culturale. Margherita Ferrari

Summary

The saleswoman of an electrical appliance shop explained to me how an application on the phone, connected to my electric toothbrush, could tell me the need to brush my teeth, how many times a day, when cleaning the heads and so on. I didn’t listen the second part of the speech, because in my mind the thought of my mother began to make room, years ago, telling me the importance of washing teeth and, implicitly, I learned to recognize how to answer to human needs. Even recognizing a need is a capacity: being able to respond appropriately is the challenge of innovation. Looking for new processing strategies, reducing danger and fatigue, improving quality and increasing well-being, have always been the objectives to which man has tended. Throughout history, innovations, therefore processes intended as bearers of novelty, have transformed human life, globalizing places, information and goods. This transformation is not necessarily positive, especially if considered in global terms: in fact, the availability of resources for some, corresponds to poverty for others. This truth is even more critical when considering the speed with which these transformations are taking place today, redefining the boundaries where the human intellect operates: the tools available today allow us to construct a new dimension of data and information, to expand intelligence to the point of being able to artificially reproduce it and make it capable of learning. The material is redefined at the nanometric scale and becomes itself intelligent and able to adapt, while the management processes interface today with an extensive amount of data. Human competence takes on a new value, radically transforming the role of work itself.
An innovation as an end in itself is an anomaly, because it has no future vision, it is like a solution without a problem (Carpo, The alphabet and the algorithm, The MIT Press, 2011). OFFICINA* 23 doesn’t talk about techniques, but about possible technologies, doesn’t offer solutions, but possible scenarios, and reports the valuable decision to man, redefining the meaning of production and its actual necessity. In fact, if innovation must first of all look for collective well-being, it is necessary to reappropriate its human dimension and make sure that this transformation doesn’t remain instrumental but becomes cultural. Margherita Ferrari

23a

N.23 ottobre – dicembre2018

Trimestrale di Architettura, Tecnologia e Ambiente
Cartaceo ISSN 2532-1218
Digitale ISSN 2384-9029
Reg. Tribunale di Treviso n.245

Indice

Innovazione

Introduzione
Margherita Ferrari
Monster factories o sistemi di produzione visionari?
Valentina Coraglia
Intelligenze
Salvatore Maria Anzalone
Design, data visualization e contesto data-driven
Lucilla Calogero, Giulia Ciliberto
AEC 2040 what’s coming next
Ingrid Paoletti
Nanotecnologie: opportunità e sfide
Andrea Brunelli
Produzioni integrate, economia circolare e simbiosi industriale: l’acquaponica
Andrea Alberto Forchino, Elio Cannarsa, Daniele Brigolin
Infondo – Reti
Emilio Antoniol e Margherita Ferrari

Rubriche

ESPLORARE
a cura di Valentina Manfè
PORTFOLIO
Industry 4.0: robotica e automazione industriale
Filippo Ronchini
IN PRODUZIONE
La classificazione sismica degli edifici
Michele Tomasella, Marco Redolfi, Dario Altinier
I CORTI
Robot Therapy in ospedale

Elisa Baldo, Giada Clima, Roberto Mancin, Donatella Spanu
Smart windows
Valentina Frighi
L’ARCHITETTO
Tecnologie per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio di scarsa qualità

Elisa Ieie
Monterusciello: la città fondata due volte
Renata Lopez
L’IMMERSIONE
Auto indipendente

Gian Andrea Giacobone
Creatività e nuove tecnologie nella smart-city
Chiara Silvestri, Giorgio Gaino
Edificio tettonico
Corrado Minervini
Codecheck: introduzione al coding in età prescolare
Lorella Camellina
Innovare il racconto e rinnovare lo sguardo
Vincenza Ferrara, Barbara Villa
AL MICROFONO
Open Resources

a cura di Arianna Mion
CELLULOSA
Pura invenzione?
a cura dei Librai della Marcopolo
(S)COMPOSIZIONE
Paracetamolo
Emilio Antoniol

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