“Il profano, parte del sistema dualistico che fin dall’antichità regola le azioni degli umani, è generalmente legato al riconoscimento delle bipolarità che consentono di riconoscere e codificare i comportamenti”
OFFICINA* 27| ottobre - dicembre 2019
“Il profano, parte del sistema dualistico che fin dall’antichità regola le azioni degli umani, è generalmente legato al riconoscimento delle bipolarità che consentono di riconoscere e codificare i comportamenti”
La “sacralità” del profano
di Vincenzo Latina
Il profano, parte del sistema dualistico che fin dall’antichità regola le azioni degli umani, è generalmente legato al riconoscimento delle bipolarità che consentono di riconoscere e codificare i comportamenti. Buono-infame, bello-brutto, pulito-sporco, ordinato-disordinato, regolato-caotico, sacro-profano, puro-impuro sono soltanto alcuni opposti che regolano le nostre esistenze.
Se il sacro è la virtù dell’uomo “elevato” a spirito, il profano rappresenta invece le pulsioni, gli istinti e l’irrazionale. La profanazione richiede la conoscenza esatta dell’opposto, del rito sacro, affinché si possa contaminare e possibilmente sovvertire.
Le religioni monoteiste hanno sacralizzato la rinuncia, la castità, l’inviolabilità, valori fondamentali che in alcuni casi hanno radicalmente sovvertito, trasformando in profana, la sacralità di alcuni ancestrali riti orgiastici e propiziatori della fertilità e dell’abbondanza della natura. I pozzi nuragici, i culti lunari, i raduni nei boschi sacri delle “sacerdotesse di culti antichi” (trasformate in streghe da mandare al rogo), un tempo Riti Sacri, sono diventati blasfemi.
Le Metamorfosi di Ovidio sono legate tra loro dal tema della trasformazione. Ogni motivo religioso svanisce. Il mito si umanizza e diventa favola. Dèi, semidei, eroi, ninfe popolano la fantasia del poeta. Gli amori degli dèi sono perversi, paradossali, scandalosi. Il maestro delle mutazioni è Giove, il sovrano degli dèi, che prende varie forme per possedere le creature di cui si invaghisce. Tale opera qualche secolo fa e persino di recente scandalizza ed è oggetto di censura in quanto opera “profana”.
Il profano è interdipendente al sacro. Senza il luogo sacro, il “recinto”, non si potrebbe rappresentarne la sua profanazione, il sovvertimento delle regole.
La sacralità è generalmente ricondotta all’ambito della “fede”, del mistero, del rito metafisico della trasmutazione. Ha bisogno di un preciso, ordinato e riconosciuto “processo”, di funzioni che rinnovino la rappresentazione del mistero.
Tutto ciò non avviene in un luogo qualunque. Si individuano o si costruiscono appositamente dei dispositivi, delle ambientazioni, le quali si rendono necessarie affinché si possa perpetrare il rito. I luoghi, come se fossero delle casse di risonanza, dei moltiplicatori di emozioni dei medium, sono essenziali alla rappresentazione della sacralità del rito. Il sacro non si riduce soltanto alla rappresentazione dell’ordine ma aggiunge qualcosa di misterico, di profondamente irrazionale che è la fede a qualcosa o a qualche entità.
Non sempre il sacro è bene e il profano è la rappresentazione del male.
Leonardo da Vinci facendo largo uso della profanazione dei cadaveri compie un vero e proprio miracolo, scopre alcuni segreti del corpo umano che nessuno, sino ad allora, aveva mai rappresentato con dovizia di particolari anatomici. Eppure, compie dei reati punibili con severe pene perché dissezionare un corpo umano era da sempre stato considerata una profanazione.
Tiziano Vecellio, nel celeberrimo dipinto Amor Sacro e Amor Profano, propone una metafora così ampia di interpretazioni nella quale, negli ultimi quattro secoli, molti critici nella loro interpretazione hanno più volte invertito le “figure” del sacro e profano. La nudità è purezza e il vestito nuziale è prossimo alla “profanazione del rito del matrimonio”, eppure in tanti immaginerebbero il contrario.
Oggi la casa di Curzio Malaparte a Capri verrebbe percepita come una straordinaria “profanazione” di Punta Massullo.
Francis Bacon, nei suoi dipinti, rappresenta il disfacimento del XX secolo, la profanazione corpi, dell’uomo.
La profanazione delle chiese, dei luoghi di culto, dei cimiteri, dei corpi avviene soventemente come è successo a una chiesa sconsacrata, diventata cinema porno: Mignon. Cinema a Luci Rosse.
Ogni cultura opera per dogmatismi e preconcetti, per cui a volte sacro e profano della purezza e dell’impurità, a volte si scambiano così come le mani destra e sinistra. È storicizzato l’immaginario popolare che vuole che “la destra è la mano pura, la mano dei saluti e dei giuramenti, mentre alla sinistra sono affidate tutte le funzioni impure e immonde. La prima è associata a ciò che è forte e legittimo, la seconda a ciò che è debole e malefico, così che un’eccessiva abilità della mano sinistra può essere interpretata come segno di un’indole “perversa e demoniaca” (Robert Hertz, La preminenza della destra: uno studio sulla polarità religiosa 1909, trad. ita Einaudi, Torino, 1994, p. 151), eppure è risaputo che alcuni geni dell’umanità erano mancini, proprio come Leonardo da Vinci.
The “sacredness” of the profane
di Vincenzo Latina
The profane, as part of the dualistic system that since ancient times regulates the actions of humans, is generally linked to the recognition of bipolarities that allow to recognize and codify behaviors. Good-infamous, beautiful-ugly, clean-dirty, tidy-messy, regulated-chaotic, sacred-profane, pure-impure are just some of the opposites that govern our lives.
If the sacred is the virtue of the man “elevated” to spirit, the profane instead represents the impulses, the instincts and the irrational. The profanation requires the exact knowledge of the opposite, of the sacred rite, so that it can be contaminated and possibly subverted.
The monotheistic religions have sacralized sacrifice, chastity, inviolability, fundamental values of the monotheistic religions that in some cases have radically subverted into profane and turned the sacredness of some ancestral orgiastic and propitiatory rites of fertility and abundance of nature.
The nuraghic wells, the lunar cults, the gatherings in the sacred woods of the “priestesses of ancient cults” (transformed into witches to be burned at the stake), once Sacred Rites,they have become blasphemous.
Ovid’s Metamorfosi are linked together by the theme of transformation. Every religious reason fades. The myth is humanized and becomes a fairy tale. Gods, demigods, heroes, nymphs populate the poet’s imagination. Gods’ loves are perverse, paradoxical, scandalous. The master of mutations is Jupiter, the king of gods, who takes various forms to possess the creatures he falls in love with. Some centuries ago and even recently this work scandalizes and is object of censorship as a “profane” work.
The profane is interdependent on the sacred. Without the sacred, the “fence”, its profanation and the subversion of the rules couldn’t be represented.
Sacredness is generally traced back within the context of the “faith”, the mystery, the metaphysical rite of transmutation. It needs a precise and recognized “process”, functions that renew the representation of the mystery.
This doesn’t happen anywhere. Devices or settings are identified or built specifically and are necessary to perpetrate the ritual. The places, as if they were sound boxes, multipliers of emotions of the mediums, are essential to the representation of the ritual’s sacredness. The sacred is not reduced only to the representation of the order but adds something mysterious and profoundly irrational as the faith in something or in some entity.
The sacred is not always good nor the profane is the representation of evil.
Leonardo da Vinci, making extensive use of the profanation of corpses, performed a veritable miracle, discovering some secrets of the human body that no one, until then, had ever represented in abundance of anatomical details. However, he commited crimes punishable by severe penalties since dissecting a human body has always been considered a profanation.
Tiziano Vecellio, in the famous painting “Amor Sacro e Amor Profano” proposed a metaphor with a wide range of interpretations in which, in the last four centuries, many critics in their interpretation have repeatedly inverted the “figures” of the sacred and the profane. Nudity is purity and the wedding dress is close to the “profanation of the rite of marriage”, however there are many who would imagine the opposite.
Today the house of Curzio Malaparte in Capri would be perceived as an extraordinary “profanation” of Punta Massullo.
Francis Bacon, in his paintings, represented the disintegration of the 20th century, the profanation of bodies, of man.
The desecration of churches, places of worship, cemeteries and bodies often happens as took place to a deconsecrated church, turned into red-light cinema: Mignon. Red-Light Cinema.
Every culture works through dogmatism and preconceptions, so that sacred and profane of purity and impurity, sometimes exchange themselves like the right and left hands The popular imagination according to which “the right hand is the pure hand, the hand of greetings and oaths, while to the left one are entrusted all impure and unclean functions” is historicized. The right hand is associated with what is strong and legitimate, the second one to what is weak and evil, so that excessive skill of the left hand can be interpreted as a sign of a “perverse and demonic” character (Robert Hertz, “The Pre-Eminence of the Right Hand: a Study in Religious Polarity” 1909, trad. ita Einaudi, Torino, 1994, p. 151), even though it is known that some human geniuses were left-handed, like Leonardo da Vinci.
N.27 ottobre – dicembre 2019
Trimestrale di Architettura, Tecnologia e Ambiente
Cartaceo ISSN 2532-1218
Digitale ISSN 2384-9029
Reg. Tribunale di Treviso n.245
La “sacralità” del profano
The “sacredness” of the profane
Vincenzo Latina, con le illustrazioni di Federico Alcaro
La profanazione dell’Acropoli
The Profanation of the Acropolis
Fabiano Micocci
Koinè profana
Profane Koinè
Alessandro Bonesini
Sacri rituali in spazi profani
Sacred Rituals in Profane Spaces
Stefano Mudu, Danae Thomaidis
Cristo si è fermato a Roma
Christ stopped in Rome
Chiara Varese
Quasi estranei
Nearly foreigners
Elisa Zatta
Infondo – Sotto il segno
a cura di Stefania Mangini con Emilio Antoniol e Margherita Ferrari
ESPLORARE
di Fabio Merotto
PORTFOLIO
La nuova memoria di un cimitero
New Memory of a Cemetery
Levi Alumni
IN PRODUZIONE
Il clima in una scatola
Federico Dallo, Francesca Pietropaolo
I CORTI
Numero d’oro: la continuazione di Fibonacci
Golden number: Fibonacci suite
Monique Voz
L’ARCHITETTO
User Redemption
User Redemption
Sara Codarin, Gian Andrea Giacobone
Riuso di chiese sconsacrate
Reuse of Deconsecrated Churches
Cinzia Didonna
L’IMMERSIONE
Il museo tra sacro e profano
The Museum between the Sacred and the Profane
Monica Manicone
Estetiche, estatiche, ero(t)iche
Aesthetic and Ecstatic, Heroic and Erotic
Lorenzo Gigante
Il gioco profanatore
A profaning Play
Marco Felicioni
La Natura tra sacro e profano
The Sacred and Profane in the Nature
Silvia Cegalin
CELLULOSA
Chi vuol esser lieto sia
a cura dei Librai della Marcopolo
(S)COMPOSIZIONE
Feelings
Emilio Antoniol